Angola: ecco lo sprinter della nuova Africa
Dal 2002, anno degli accordi di pace tra Mpla e Unita, il paese ha voltato pagina, inanellando una serie di trasformazioni trainate dal petrolio e da una classe dirigente di livello internazionale. Ma gli idrocarburi sono solo l’inizio.
Trainata dal petrolio, l’economia angolana è esplosa e continua ad esplodere ogni anno facendo segnare continui passi avanti. La stabilità politica e sociale unita alle risorse e al dinamismo di una classe dirigente di livello internazionale continuano ad attrarre investitori e grandi aziende.
“Cinque dollari!Mi hanno chiesto cinque dollari per un mango comprato per strada”: è incredulo l’imprenditore italiano arrivato da meno di 48 ore a Luanda mentre
parla al telefono con Infoafrica passeggiando sul lungomare della città e ironizzando sul costo della vita di Luanda, “sembra Dubai” dice prima di chiudere la conversazione.
D’altronde non è un caso se la capitale angolana da qualche anno ormai è in vetta alle classifiche delle città più care del mondo: l’ultima rilevazione del gruppo di consulenza internazionale Mercer indica Luanda come la seconda città più costosa del mondo per uno straniero. Tra le metropoli planetarie la capitale dell’Angola viene strizzata fra Tokyo e Osaka, mentre solo dopo arrivano Mosca e Singapore, Ginevra, Zurigo o Hong Kong.
Eppure poco più di 10 anni fa Luanda e tutta l’Angola erano ancora alle prese con una guerra civile lunga e devastante. Poco dopo la sua indipendenza formale dal Portogallo, nel 1975, l’Angola era entrata nella spirale di un conflitto infinito tra l’Mpla e l’Unita. Un conflitto conclusosi nel 2002 con l’eliminazione fisica di Jonas Savimbi, leader dell’Unita. Da quel giorno l’Angola ha girato pagina e ha cominciato a scrivere una nuova storia. Una storia di successo.
Un successo eclatante e rapidissimo che, al momento, non sembra poter subire battute d’arresto. Trainata dal petrolio, l’economia angolana è esplosa e continua ad esplodere ogni anno facendo segnare continui passi avanti. La stabilità politica e sociale unita alle risorse e al dinamismo di una classe dirigente di livello internazionale continuano ad attrarre investitori e grandi aziende.
In questo Focus:
- Stabilità e dinamismo per una storia di successo;
- Investimenti e know how cinesi, a Pechino il 50% del petrolio;
- Passato e lingua in comune, Brasilia ora è al posti di Lisbona;
- L’Angola è pronta ora serve più Italia (intervista all’ambasciatore italiano a Luanda, Giuseppe Mistretta)
In questo numero:
- Cresce il consumo dei privati in Africa, più che in India o Russia
- Tra tre generazioni, un giovane su tre del pianeta sarà africano
- La crisi “non ci tocca”, sarà un 2013 di crescita
- Mali, quelle sabbie insidiose per l’economia della regione
- Businessmen giovani e colti e soprattutto pronti a rischiare
- India connection all’orizzonte un “matrimonio ricco” per tutti
- E Pechino gioca di dogana, per trenta paesi nessuna tassa
- Un polo tecnologico di nome Konza, sarà la Cupertino africana
- Fare impresa e tasse evase, anche un danno d’immagine
- L’ombra della corruzione freno per società e aziende
- Si chiamano rimesse, pesano più degli aiuti internazionali
- Economico e all’avanguardia, uno smartphone sostenibile “made 4Africa”
- Io Tchattu e tu che cosa fai?
Dentro l’Africa:
- Energia: Niger, uranio e i francesi Areva fine di una lunga luna di miele
- Agricoltura: Nuove sementi e più ricerca per una cassava innovativa – I trattori Agco alla conquista dei paesi del boom agricolo
- Industria: Infrastrutture e oro nero, i sauditi alla corte di Maputo – Un tram da 500 milioni per la Costa d’Avorio – Nigeria, inondazioni e miliardi di perdite – General Motors apre la sfida continentale
- Infrastrutture: Questi binari non bastano più, rete ferroviaria da ripensare
- Commercio: Alleati si ma non troppo, i brasiliani sfidano Cina e India
- Economia e Finanza: E’ partito lo “scramble for Africa” anche la Borsa guarda a sud – Per la francese Wendel tempo di acquisizioni pesanti
- Sviluppo: notizie e lunghezza d’onda campagne e città più vicine – Telefonia, mercato di massa e una tendenza in positivo