di: Redazione | 28 Ottobre 2022
L’esperto ambientale Mervin Olivier ha avvertito che le strade del Sudafrica, con circa 25 milioni di buche, non resisteranno ai cambiamenti climatici senza che gli scienziati siano coinvolti nella costruzione. La costruzione di strade per resistere ai cambiamenti climatici è stato un tema caldo durante la recente settima conferenza regionale della South African Roads Federation (SARF) per l’Africa a Cape Town, alla quale ha partecipato Olivier in quanto relatore.
Olivier ha detto ai delegati presenti che la sostenibilità è fondamentale in tutte le fasi di un progetto nell’ambito di un approccio integrato, non solo quando è necessaria una valutazione dell’impatto ambientale o quando è in corso la costruzione. “La pianificazione e lo sviluppo delle infrastrutture possono svolgere un ruolo chiave nell’affrontare i cambiamenti climatici e, in particolare, la mitigazione e l’adattamento climatico”, ha precisato, aggiungendo che “l’obiettivo è progettare strade che abbiano una vita prolungata con meno ossidazione, perdita di oli volatili e crepe o deformazioni”.
Secondo la South African National Roads Agency Limited (Sanral), il Sudafrica ha l’11a rete stradale più lunga del mondo, misurando poco più di 750.000 km: Olivier ha affermato che la maggior parte di essa è stato mantenuta in modo scadente, con il 78% che ha superato la sua durata di progettazione e il 30% considerato in uno stato povero o molto cattivo. Più preoccupante ancora è la condizione delle strade sterrate provinciali, per il 50% povere o molto povere.
Olivier ha dichiarato che le circonvallazioni urbane, la pavimentazione di strade sterrate, la ricostruzione, la riabilitazione e il rafforzamento delle strade urbane potrebbero comportare un notevole risparmio di carburante e miglioramenti della qualità dell’aria. “Serve un sistema di strade che riduca al minimo l’impatto ambientale attraverso l’adozione di pratiche sostenibili”, ha aggiunto. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata
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