di: Redazione | 30 Novembre 2022
Ingegneri ed esperti riuniti ieri a un convegno sul tema dello stress idrico in Tunisia hanno invitato le autorità a decretare “lo stato di emergenza idrica” per affrontare la crisi che sta scuotendo i Paesi.
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Kamel Sohnoun, ha sottolineato che questo “appello convincente” arriva a seguito di uno studio condotto dal Consiglio delle scienze ingegneristiche e che ha dimostrato che l’attuale situazione idrica in Tunisia ha raggiunto il livello di “stress”, se non di rarità, al quale occorre trovare misure eccezionali per garantire i diritti delle generazioni future. Questo studio è stato inviato la scorsa settimana alla presidenza della Repubblica, al governo e al ministero dell’Agricoltura e anche al Consiglio di sicurezza nazionale, per conoscenza.
Tra le proposte avanzate dallo studio c’è in particolare la “governance idraulica” considerata attualmente troppo debole mentre il tunisino, in generale, non ha finora avuto un comportamento razionale ed economico nei confronti del consumo dell’acqua. Lo stesso studio indica che il 55% delle acque naturali sono disponibili sulla superficie della terra in Tunisia ed evaporano ma scorrono anche verso i mari. Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri ha insistito sulla portata del ruolo dell’informazione nel sostenere gli sforzi per l’adozione di misure eccezionali e sensibilizzare le autorità, l’opinione pubblica e i decisori sul problema dell’acqua e sulle soluzioni proposte. [Da Redazione InfoAfrica] © Riproduzione riservata
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