di: Redazione | 29 Marzo 2023
Una cooperazione nuova, che vada oltre il vecchio paradigma di donor e beneficiario, e imbocchi definitivamente un percorso di reciprocità e di cooperazione alla pari. Questo uno dei messaggi emersi nel corso dell’incontro “La rivoluzione economica e sociale sottovalutata dell’Africa”. Organizzata dalla Fondazione Harambee – che sta celebrando i suoi primi 20 anni di attività – l’iniziativa ha visto la presenza di diversi relatori che hanno sottolineato i fattori di crescita del continente.
L’evento ha preso il via con i saluti istituzionali di Mariano Angelucci, Consigliere di Città Metropolitana di Roma Capitale, che ha sottolineato l’importanza di promuovere la conoscenza e l’ascolto reciproco “attraverso incontri come questo perché, come sempre, la conoscenza non è solo memoria del passato e studio del presente, ma trampolino verso il futuro” e di Piero Sandulli, presidente di Harambee, che ha rimarcato “come sia fondamentale cambiare il punto di vista sull’Africa, considerando la grande diversità interna del continente e valutando le opportunità per creare un ponte per lo sviluppo reciproco tra Africa ed Europa”.
“Stiamo intrecciando dimensioni culturali, commerciali, legislative, istituzionali in un’ottica di un nuovo partenariato egualitario e inclusivo, come incontro e dialogo di valori, incentrato sulle persone e sullo sviluppo delle comunità, dei giovani e delle donne africane” ha detto in apertura Fabrizio Lobasso, vice direttore per i paesi dell’Africa subsahariana presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, facendo riferimento al Piano Mattei per l’Africa, promosso dal governo italiano.
Antonella Baldino, responsabile dell’Area Cooperazione Internazionale e Finanza per lo Sviluppo di Cassa Depositi e Prestiti ha poi presentato i programmi Archipelagus, Terra e il Fondo per il Clima, tutti pensati in un’ottica di collaborazione con gli Stati africani.
Gianfranco Belgrano, direttore editoriale di InfoAfrica e Africa e Affari, ha evidenziato come il tasso di crescita economica costante e l’aumento della popolazione rappresentano, allo stesso tempo, leve per lo sviluppo e sfide complesse da affrontare, spiegando poi come le nuove tecnologie possono concorrere alla costruzione di economie più resistenti.
Alessandra Colarizi, sinologa e direttrice editoriale di China Files, ha rimarcato l’importanza degli scambi politici e culturali tra la Cina e l’Africa, illustrando come il Continente abbia acquisito un’importanza crescente nell’agenda estera cinese.
E’ intervenuto poi Isaac Kodjo Atchikiti, rappresentante della diaspora dei togolesi in Italia, che ha parlato della crescita della tendenza della diaspora africana a tornare alle radici, contribuendo allo sviluppo e alla trasformazione strutturale dell’economia: “Gli africani che rientrano diventano pionieri in vari settori e introducuno innovazione e nuovi modelli economici“.
Si è poi collegata Raquel Rodríguez de Bujalance, giornalista e autrice del libro ‘Donne di Ebano’ che ha evidenziato gli sforzi delle donne africane nell’aiutare gli altri, creare tessuti industriali, promuovere l’istruzione e fornire assistenza sanitaria ai più vulnerabili, sottolineando l’importanza dell’emancipazione delle donne per raggiungere uno sviluppo pieno e sostenibile.
Infine, è intervenuto David Boanuh, regista del Ghana e vincitore del IX Premio Harambee “Comunicare l’Africa” che ha raccontato gli obiettivi della sua casa di produzione, Beautiful Stories Studios: “Vogliamo far conoscere l’Africa e le sue storie oltre gli stereotipi, con una prospettiva africana. Attraverso il racconto di storie positive, desideriamo ispirare gli africani del Continente e della diaspora a essere orgogliosi del loro patrimonio, della loro storia e della loro cultura”. Le storie “belle” sono anche storie difficili ma raccontate con speranza e rispetto, ha concluso. [Da Redazione InfoAfrica]
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