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Settore zootecnico, saranno dieci anni di crescita

di: Rita Ricciardi | 16 Giugno 2023

Secondo le stime della Fao, il consumo mondiale di carne bovina dovrebbe aumentare del 15% entro il 2031, spinto dalla crescita della popolazione mondiale (stimata intorno all’11%) e più in particolare dallo sviluppo demografico ed economico che interesserà le regioni dell’Asia e del Pacifico. Fattori come l’urbanizzazione, la maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’aumento della spesa per i servizi alimentari stanno influenzando l’aumento del consumo di carne, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito.

Per soddisfare la domanda, l’offerta globale di carne si amplierà fino a raggiungere i 377 milioni di tonnellate entro i prossimi otto anni. In questo lasso di tempo, la disponibilità di proteine da pollame, maiale, manzo e carne ovina aumenterà del 16%, 17%, 8% e 16% e i prezzi più alti incoraggeranno una risposta dell’industria all’offerta.

In linea con queste previsioni, anche i mercati della carne e dei prodotti lattiero-caseari dell’Africa e del Medio Oriente dovrebbero mostrare una curva al rialzo. 

Mentre infatti alcune regioni sono autosufficienti, come l’India e il Pakistan, i consumi in Africa, nei Paesi del Sud-Est asiatico e nella regione Mena dovrebbero crescere più rapidamente della produzione, portando a un aumento delle importazioni. Poiché il latte liquido è costoso da commerciare (elevato rapporto volume/valore), si prevede che questa ulteriore crescita della domanda sarà soddisfatta con il latte in polvere.

Oltre al consumo delle carni e dei prodotti lattiero-caseari, va considerato un altro aspetto del settore, e cioè l’uso polivalente di tutte le parti degli animali da allevamento, poiché le diverse regioni hanno richieste diverse per sottoprodotti specifici. In Medio Oriente c’è un’elevata domanda di pelli animali utilizzate per la produzione di cuoio e altri prodotti. La Cina richiede interiora e prodotti lavorati utilizzati in cucina o per scopi produttivi. L’utilizzo di tutte le parti aumenterà la redditività e la sostenibilità dell’industria della carne.

Nel complesso, il previsto aumento del consumo di carne bovina e di latte, l’aumento dei prezzi, la crescente domanda di importazioni e l’uso polivalente delle varie parti degli animali da allevamento presentano prospettive favorevoli per i fornitori di carne bovina e di latte, che potranno capitalizzare le tendenze del mercato in evoluzione e soddisfare le richieste di un panorama globale in continuo cambiamento.

Agganciandoci al focus di questo numero di Africa e Affari, possiamo notare come tali previsioni rappresentino un’eccellente opportunità per la Tanzania di allargare la propria sfera di influenza sui mercati globali con un’espansione della produzione interna. Nonostante la Tanzania sia tra i primissimi posti in Africa per numero di capi di bestiame, il contributo del settore zootecnico al reddito nazionale rimane al momento relativamente modesto.

Le attività legate all’allevamento contribuiscono attualmente solo per il 27% al settore agricolo complessivo e per il 7,1% al pil della Tanzania, con un tasso di crescita del comparto stimato nel 5%. Tuttavia, questa crescita deriva principalmente dall’aumento del numero di capi di bestiame piuttosto che dall’incremento della produttività. Diversi fattori influenzano il basso contributo del settore all’economia, come l’incidenza delle malattie prevalenti del bestiame, i mercati limitati, la scarsa aggiunta di valore e l’insufficiente trasferimento di know-how.

Il governo della Tanzania ha riconosciuto la necessità di sviluppare il Piano di trasformazione del settore zootecnico (LSTP), che delinea le aree di investimento chiave per il settore. Queste aree includono la promozione di razze di bestiame produttive di alta qualità, lo sviluppo di infrastrutture per l’acqua, i pascoli e i mangimi, il miglioramento dei servizi sanitari per gli animali, l’espansione dei servizi di divulgazione, l’avanzamento della ricerca e della formazione sul bestiame, le agevolazioni per aggiungere valore ai prodotti zootecnici e la creazione di una società nazionale di allevamento.

Tra i piani governativi c’è la creazione di parchi industriali zootecnici (Lip) nelle regioni di Kongwa (Dodoma), Ruvu (Pwani) e Mzeri (Tanga).

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