di: Redazione | 8 Gennaio 2016
I negoziati tra Sudafrica e Stati Uniti in relazione alle importazioni di carni da parte del paese africano si sono concluse con accordi che consentiranno al Sudafrica di poter beneficiare dell’African Growth and Opportunity Act (Agoa), il programma di commercio preferenziale che Washington usa come strumento di pressione politica e commerciale nel continente.
La disputa riguardava da una parte le importazioni di carni, in particolare pollame, da parte del Sudafrica; dall’altra la minaccia di esplusione dall’Agoa che avrebbe compromesso le esportazioni sudafricane di vino e frutta verso gli Stati Uniti. Sul piatto milioni di dollari di commercio (170 milioni per il Sudafrica secondo alcune stime).
Ad annunciare l’accordo è stato il ministro sudafricano del Commercio Rob Davies, il quale ha anche sottolineato come dalla partecipazione all’Agoa dipendessero almeno 32.000 posti di lavoro.
Gli Stati Uniti hanno da parte loro espresso soddisfazione per l’eliminazione delle restrizioni che il Sudafrica imponeva al pollame americano e che erano state decise sulla base di preoccupazioni sulla qualità dei prodotti. Il mercato sudafricano è ora riaperto per l’import di almeno 65.000 tonnellate di pollo. L’accordo prevede facilitazioni anche per carne di maiale e di vitello.
In una nota, l’ambasciatore americano in Sudafrica, Michael Froman, ha ‘celebrato’ l’accordo parlando di “sforzi costruttivi condotti nell’arco di alcuni mesi”. Lo stesso ha aggiunto che l’intesa “è un risultato positivo per entrambi i paesi, che aiuterà a rafforzare le relazioni commerciali e gli investimenti ponendo le basi di una relazione più profonda”.