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Burundi: pioggia di granate su Bujumbura, almeno un morto e diversi feriti

di: Redazione | 15 Febbraio 2016

BURUNDI – Si è svegliata a colpi di granate la capitale Bujumbura, colpita in quattro diversi punti della città dagli attacchi mortali. Secondo un bilancio tuttora provvisorio, di cui dà notizia l’emittente locale Radio Isanganiro, si registrano una vittima e una decina di feriti.
Secondo la ricostruzione fornita dall’emittente, la prima granata è esplosa nei pressi di una stazione di rifornimento di carburante in pieno centro, vicino alla Piazza dell’Indipendenza, causando sei feriti; la seconda granata è esplosa nel quartiere Nord di Ngagara, la terza in una via del quartiere di Buyenzi, ferendo altre due passanti, e la quarta nella zona di negozi del Bujumbura City Market (“Chez Sion”). E’ in questa zona commerciale che è stata colpita mortalmente la vittima e che sono rimaste ferite altre persone. Secondo fonti di polizia citate dalla stampa internazionale, la vittima sarebbe un bambino di una decina di anni.  Un’altra granata ancora è stata fatta esplodere nel quartiere di Rohero, davanti a un fioraio.
Non è chiaro chi siano gli autori degli attacchi coordinati di stamattina, ma alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto uomini in motocicletta lanciare gli ordigni.
Il Burundi sta attraversando un periodo di forti tensioni politico-militari legate alla rielezione contestata del presidente Pierre Nkurunziza alla guida del paese per un terzo mandato consecutivo.
Proprio oggi, l’Unione Europea doveva confermare il congelamento degli aiuti diretti al governo di Nkurunziza, considerato il fallimento delle consultazioni dello scorso dicembre tra l’UE e il governo .
“L’Unione Europea considera che le posizioni espresse non permettono di rimediare globalmente alle mancanze degli elementi essenziali del suo partenariato con la Repubblica del Burundi. Le posizioni non consentono nemmeno di rispondere in maniera soddisfacente alle decisioni del Consiglio di pace e di sicurezza dell’Unione Africana del 17 ottobre e del 13 novembre 2015, in particolare sulla necessità di condurre un dialogo sincero e inclusivo, fondato sul rispetto degli accordi di Arusha” aveva detto l’UE a conclusione delle consultazioni di dicembre. [CC]

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