di: Redazione | 22 Giugno 2017
Sta riacquisendo gradualmente punti l’economia dell’Africa sub-sahariana, dove nel 2017 saranno l’Etiopia, la Tanzania, la Costa d’Avorio e il Senegal a fare la parte del leone, con tassi di crescita macroeconomica rispettivamente di 8,3, 7,2, 6,8 e 6,7%. Lo annuncia la Banca Mondiale nel suo rapporto sulle Prospettive economiche mondiali di Giugno 2017, intitolato “A fragile recovery”, una ripresa fragile. Nella regione, nell’insieme, gli esperti della BM prevedono un tasso di crescita del 2,6% nel 2017 e del 3,2% nel 2018. A sostenere una discreta ripresa è il lieve aumento dei prezzi delle materie prime, l’aumento della domanda dall’estero, e la fine della siccità in alcuni Paesi, e dalle riforme messe in opera dai governi. Saranno particolarmente avvantaggiate le economie non fortemente dipendenti da materie prime d’esportazione, come il petrolio. Anche le grosse economie più in difficoltà, come la Nigeria e il Sudafrica, faranno registrare un lieve miglioramento. La Nigeria dovrebbe uscire dalla recessione e arrivare a una crescita dell’1.2% nel 2017, 2,4% nel 2018, mentre il Sudafrica si dovrebbe riprendere con un mero 0,6% quest’anno, seguito dall’1,1% nel 2018. Gli analisti si aspettano dal Ghana un balzo in avanti al 6,1% e al 7,8% nel 2018 grazie alle nuove produzioni di idrocarburi e al potenziamento della produzione elettrica. Nell’insieme il tasso d’inflazione sta leggermente diminuendo, anche se rimane alto, in particolare in Angola, in Mozambico, in Nigeria, e nei Paesi dell’Africa orientale colpiti dalla siccità. Deludenti sono le prospettive di crescita pro-capita, che si abbasseranno dello 0,1% nel 2017 e non supereranno lo 0,7% nel periodo 2018/19. L’intero capitolo del rapporto sull’Africa sub-sahariana è disponibile cliccando qui.
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