di: Redazione | 6 Maggio 2019
L’Africa, con particolare attenzione alla regione subsahariana del continente, sarà al centro dell’edizione 2019 di Macfrut, la principale fiera dell’ortofrutta in Italia e una delle principali in Europa, che si terrà a Rimini dall’8 al 10 maggio prossimi. Al continente africano sarà dedicato un intero padiglione, che ospiterà almeno un centinaio di aziende del settore provenienti dal sud del Mediterraneo, e quasi una ventina saranno le delegazioni ufficiali, oltre a conferenze e seminari. L’8 maggio, giorno dell’inaugurazione, Macfrut ospiterà anche la conferenza Italia-Africa di medio termine che quest’anno, dopo l’edizione del 2017 dedicata all’urbanizzazione, sarà dedicata al mondo dell’agribusiness. La strada africana di Macfrut è passata per una dozzina di missioni che hanno visto gli organizzatori della Fiera viaggiare dal Senegal alla Costa d’Avorio, dall’Angola allo Zimbabwe, dal Mozambico al Ghana, alla Nigeria, passando anche per Algeria, Tunisia, Egitto, Marocco. Di agricoltura, Africa e Italia abbiamo parlato con Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiere e di Macfrut, ideatore del ruolo centrale africano nel futuro della filiera agricola italiana.
Presidente Piraccini, sembra che l’Africa avrà un ruolo centrale nell’edizione di quest’anno di Macfrut.
Noi attribuiamo una straordinaria importanza all’Africa subsahariana perché siamo convinti che lo sviluppo dell’Africa sia una priorità globale ed europea in particolare. Agricoltura e ortofrutta possono svolgere un ruolo fondamentale sotto tanti aspetti. Prima di tutto nell’aiutare a risolvere le sfide nutritive ancora presenti in alcune zone del continente, perché l’ortofrutta è un cibo sano, che apporta vitamine, fibre, sali minerali e poche calorie. In secondo luogo produrre ortofrutta, e in particolare verdura, è relativamente semplice e relativamente poco costoso e rapido, servono acqua, sole e tecnologia. Il terzo elemento è che per produrre ortofrutta ci vuole lavoro, un altro aspetto fondamentale per un continente che si trova ad affrontare la sfida (e sempre di più si troverà a farlo nel prossimo futuro) di dover dare occupazione a un numero crescente di persone.
E in questo contesto lei vede possibilità per le aziende italiane?
Abbiamo scelto il continente che amo definire delle opportunità. Le prospettive di crescita africane rappresentano una sfida importante per tutta la filiera, dalle tecnologie alla produzione fino al commercio. L’Africa è un’area strategica per le aziende italiane per tante ragioni, a cominciare dai cosiddetti megatrend del continente: crescita economica, demografica e urbana. Se guardiamo all’aspetto demografico, si calcola che nel 2050 la terra sarà popolata da 9,1 miliardi di persone, ben il 34% in più rispetto ad oggi e oltre il 50% di questo aumento sarà concentrato in nove Paesi, cinque del continente africano: Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Tanzania e Uganda. Da un punto di vista economico, l’Africa è ormai da una dozzina di anni la seconda regione al mondo per crescita economica. La Banca africana di sviluppo (AfDB) ha indicato nell’agrifood uno degli asset strategici per la crescita del continente. Le previsioni di crescita dell’Africa sono di un +5% del pil all’anno, mentre entro il 2030 il pil africano sarà il 5% del pil mondiale. Un ruolo importante, in questo contesto, lo giocherà l’ortofrutta, vera chiave di crescita economica dell’Africa. Anche la tendenza all’urbanizzazione rappresenta un’opportunità, dal momento che creerà un numero sempre crescente di mercati urbani da soddisfare.
Da quello che dice sembra guardare al continente africano con una prospettiva ampia.
Direi che il tema ortofrutta sarà centrale in Africa per molto tempo. Al di la dell’edizione di quest’anno intendiamo continuare l’impegno per l’Africa anche nei prossimi anni, siamo convinti che l’italia sia il partner giusto per lo sviluppo dell’agribusiness nel continente. L’ortofrutta africana potrà svolgere un ruolo strategico nello sviluppo solo se riuscirà a modernizzare tutte le fasi della filiera e non a caso il focus Africa di Macfrut si concentrerà su quattro macro-temi di grande attualità: la gestione efficiente dell’acqua, le nuove frontiere dell’orticoltura, le tecnologie per le aziende agricole e i piccoli impianti per la trasformazione industriale. L’Africa ha grande bisogno di tecnologia nella sua produzione agricola, senza tecnologia non ci sarà sviluppo. Prendiamo per esempio le sementi: oggi le sementi derivano sempre più da ibridazioni e la tecnologia interessa anche l’irrigazione, con tecniche che consentono di coltivare con un ridotto consumo di acqua, poi ci sono le tecnologie di pre-raccolta per aiutare a sviluppare la produzione e tutto il mondo delle tecnologie post-raccolta. L’Italia è il partner ideale perché è leader del settore agribusiness e dell’ortofrutta e Macfrut è la principale vetrina delle imprese italiane.
Fiera di Cesena e Macfrut hanno un rapporto diretto con le aziende del settore, cosa ne pensano le vostre aziende di questa attenzione all’Africa?
C’è moltissimo interesse da parte delle aziende italiane ed europee. Chiaramente tutti sono perfettamente coscienti che la tecnologia va tarata per una realtà diversa da quella di altre zone del mondo. Le tecnologie più richieste in Africa sono piccoli impianti di trasformazione per il fresco. Ma questa è un’opportunità, perché in tutte le altre zone del mondo ormai ci si concentra solo su grandi impianti di produzione e di trasformazione. In Africa invece servono piccole linee di essiccazione, di surgelazione o di trasformazione per fare succhi o marmellate. Questi impianti in Europa non hanno più collocazione, ma in Africa ancora funzionano e anzi sono molto ricercati. In Fiera quest’anno avremo aziende che fanno piccoli impianti pensati appositamente per l’Africa, con costi ridotti e tecnologia essenziale ma efficace. C’è un interesse rilevante. A questo tema, poi, ne abbiamo affiancato un altro, altrettanto importante; non possiamo, infatti, non sottolineare come uno dei problemi chiave per operare in Africa sia quello di come finanziare l’accesso alla tecnologia per i produttori africani. Per questo abbiamo pensato di dedicare a questo tema un forum apposito con i rappresentanti di Paesi africani, Banca Mondiale, Ice per spiegare quali sono gli strumenti finanziari disponibili a cui attingere per far crescere l’agricoltura africana.
Macfrut quest’anno ospiterà anche la conferenza di medio termine di Italia-Africa.
Si e ne siamo molto fieri. La conferenza Italia-Africa sarà possibile grazie alla strettissima collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. L’8 maggio avremo una rappresentanza istituzionale molto importante. A fianco al nostro ministro dell’Agricoltura e al sottosegretario con delega all’ortofrutta, ci sarà la viceministra degli Esteri Emanuela Del Re o il segretario generale della Fao, ma soprattutto alcuni capi di Stato e di governo africani e molti ministri dell’Agricoltura. È importante che i governi africani condividano e sostengano, anche con scelte politiche, questo approccio di sviluppo del settore agricolo africano.
L’intervista a Renzo Piraccini sarà pubblicata sul prossimo numero di ‘Africa e Affari’: per approfondire, abbonati alla rivista.