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Africa: Alla Farnesina la FAO invita a trasformare il rischio di crisi alimentare in collaborazione tra paesi del Mediterraneo

di: Redazione | 10 Giugno 2022

Alla luce dello scenario internazionale “molto complicato”, il Direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha invitato i paesi del Mediterraneo a collaborare per mitigare i rischi alla sicurezza alimentare, aggravati dalla guerra in Ucraina. “Dobbiamo mantenere aperto il nostro sistema di commercio alimentare mondiale e garantire che le esportazioni agroalimentari non siano limitate o tassate”, ha detto oggi nel corso del vertice ospitato alla Farnesina sulla crisi alimentare nell’area del Mediterraneo.

Il direttore della Fao ha quindi illustrato i quattro assi principali su cui dovrebbe concretizzarsi questa cooperazione: maggiori investimenti nei Paesi più colpiti dall’attuale aumento dei prezzi dei generi alimentari; riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari; un uso migliore e più efficiente delle risorse naturali, in particolare di acqua e fertilizzanti; e infine grande attenzione alle innovazioni tecnologiche e sociali che possono ridurre in modo significativo le perdite del mercato agricolo. “L’insicurezza alimentare e i prezzi elevati possono diventare un fattore scatenante per l’instabilità”, ha quindi ammonito Qu, secondo cui “è giunto il momento di trasformare i sistemi agroalimentari per le persone, la pace e la prosperità, lavorando insieme in partnership”.

Il direttore della Fao non ha nascosto il timore che l’aumento dei prezzi dell’energia e dei fertilizzanti possa “mettere a rischio il prossimo raccolto a livello mondiale”, spiegando che “il mancato accesso ai principali fattori di produzione agricola rappresenta un rischio in particolare per i Paesi in cui la bassa fertilità naturale del suolo significa che i fertilizzanti chimici sono spesso essenziali per la produzione alimentare”.

La regione del Mar Mediterraneo comprende 22 Paesi in tre continenti, e se alcuni Paesi hanno settori agricoli forti, molti fanno affidamento sulle importazioni per sfamare la propria popolazione, ha ricordato Qu, portando all’attenzione dei partecipanti al vertice anche il fatto che nella maggior parte dei Paesi della regione era stata registrata una tendenza ad aumentare le importazioni di cibo anche prima della guerra in Ucraina. Proprio l’Ucraina era stata una delle principali fonti di tali importazioni, e trovare ora fornitori alternativi richiede tempo e comporta costi di trasporto più elevati. In questa situazione, ha proseguito, la Fao ha lanciato il Fondo per il finanziamento delle importazioni alimentari per fornire sostegno alla bilancia dei pagamenti ai Paesi a basso reddito che dipendono maggiormente dalle importazioni alimentari.

“Dobbiamo lavorare insieme per una migliore produzione, una migliore alimentazione, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti, senza lasciare indietro nessuno. Facciamo del nostro meglio”, è stato l’invito lanciato in conclusione del suo intervento. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata

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