di: Redazione | 28 Marzo 2017
Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston hanno illustrato i rischi che potrebbero influenzare la produzione di grano nei prossimi anni in Africa australe a causa dell’innalzamento delle temperature e dell’aumento della siccità.
In uno studio pubblicato sul giornale “Earth’s Future”, gli scienziati hanno scritto che, se dal 2100 le temperature cresceranno in media di 4 gradi, gli Stati dell’Africa australe (i cosiddetti granai d’Africa), ridurranno la loro produzione di mais del 20%. Circa il 25% delle popolazione malnutrita vive in Africa sub-sahariana, dove circa 300 milioni di persone sono dipendenti dal grano come unica fonte di cibo. Il grano è il prodotto più coltivato in Africa e principalmente da contadini che sono fortemente dipendenti dalle piogge per l’irrigazione. “Il grano è una semente particolarmente sensibile alla siccità e fortemente legato alle precipitazioni”, ha detto Amy Dale, tra gli autori dello studio. La ricerca è stata condotta con un approccio basato su modelli multipli combinando simulazioni su come potrebbero cambiare i raccolti in base all’aumento delle temperature climatiche. Il risultato più pessimistico riguarda proprio l’Africa australe con una diminuzione del raccolto di grano stimata fino al 30% entro il 2090 e con lo Zambia tra i Paesi più colpiti con perdite superiori al 40%. [LS]
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