di: Redazione | 18 Luglio 2016
Contro un’informazione stereotipata sull’Africa, c’è bisogno in Italia di una nuovo approccio che racconti di più e meglio un continente molto vasto e molto vario, con 55 Paesi che viaggiano a velocità diverse.
Una necessità sostenuta anche dalle grandi tendenze che vedono l’Africa crescere velocemente in termini di popolazione, tasso di urbanizzazione e mercati.
Proprio su questi punti si è soffermata la tavola rotonda ‘I megatrend dell’Africa: demografia, urbanizzazione e mercati’ organizzata dalla rivista Africa e Affari, in collaborazione con Confindustria Assafrica e Mediterraneo, nell’ambito del RomAfrica Film Festival. Ospiti diversi ambasciatori di alcuni tra i Paesi maggiormente rappresentanti all’edizione 2016 della kermesse cinematografica, come Angola, Costa D’Avorio, Eritrea, Sudafrica e Tunisia. “Abbiamo scelto di parlare di economia in un festival di cinema perché c’è la necessità che in Italia si conosca di più e meglio l’Africa, bisogna cambiare la narrativa fatta di stereotipi”, ha spiegato Massimo Zaurrini, direttore di InfoAfrica. “Parliamo di un continente con 55 Paesi a velocità diverse, una ventina di avanguardie e altri che hanno ancora un percorso da avviare”. Fondamentale, ha sottolineato, è la conoscenza: “bisogna prima di tutto conoscersi bene, pregi e difetti”.
Sulla necessità di superare “l’informazione stereotipata”, che “non sia legata solo a flussi migratori o violenze”, è intervenuto Alessandro Pica, ad dell’AGI, che ha ricordato come “l’Africa stia cambiando e in modo veloce: dobbiamo essere in grado di intercettare il cambiamento e raccontarlo”.
In quest’ottica si inserisce l’accordo siglato tra l’agenzia di stampa e InfoAfrica, così come le partnership realizzate con diverse agenzie di stampa africane e altrettanti giornalisti locali. “Vogliamo far parlare l’Africa, i suoi professionisti, affidandone il racconto a colleghi che in quelle realtà operano e di quelle realtà conoscono il tessuto”, ha spiegato. “Un racconto che travalica il lancio di agenzia e costruisce una narrazione, non un’informazione frammentata che rappresenta solo singoli parti o eventi ma che è costante nel tempo”. Per Pica, l’obiettivo è quello di “far emergere tutta la straordinaria energia propulsiva del continente”. In questo scenario, ha aggiunto l’ad dell’AGI, “non possiamo dimenticare che c’è un’Africa in sofferenza, con i suoi flussi migratori”. Da qui, “l’iniziativa che stiamo promuovendo finalizzata al racconto delle storie dei migranti, ‘Tu Non Sai Chi Sono Io’. Un modo per dare la parola ai migranti, in un racconto video”. [AGI/InfoAfrica]© Riproduzione riservata