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Africa: Internazionalizzazione, i paesi del futuro secondo l’AfDB

di: Redazione | 22 Maggio 2015

AFRICA – Sudafrica, Marocco, Mauritius, Egitto, Kenya, Ghana, Nigeria, Botswana, Tunisia e Namibia. Sono questi i Paesi del futuro secondo Vincent Castel, Chief Country Economist dell’African Development Bank che ieri a Milano ha introdotto la Tavola rotonda “Focus Africa: rischi e opportunità di business per le imprese italiane” nel corso della XIV Conferenza Rischio Paese organizzata da Coface Italia in collaborazione con Il Sole 24 ORE e con il patrocinio di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
Per questo “nessuna impresa italiana può ignorare l’Africa nella propria strategia di internazionalizzazione” ha evidenziato Pier Luigi d’Agata, Direttore Generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
“Le PMI italiane non amano investire all’estero ma puntano sulle esportazioni: è un approccio culturale da cambiare, considerando che Il modello delle PMI italiane è visto con grande interesse da parte dei paesi africani e la via per le PMI italiane in Africa può essere quella della joint venture con un partner locale, data la capacità di trasferire know-how e formazione” ha aggiunto.
E nell’approccio culturale rientra anche il modo di affrontare internazionalizzazione, che per Carlo Marini di Unicredit deve essere “disciplinato, come parte di una strategia aziendale e nell’internazionalizzazione in Africa, farsi accompagnare da chi conosce i mercati e il territorio”.
Ma nel corso della partecipatissima Conferenza Rischio Paese non si è parlato solo di Africa.
Il Mediterraneo, area che rappresenta circa il 15% del PIL mondiale, è stato al centro dell’intervento di Andrea Paliani di EY, che ha indicato quali settori più promettenti dell’area: servizi, digital, telecomunicazioni, media ed energia rinnovabile.
Mentre Julien Marcilly, Chief Economist di Coface, nel corso di un’ampia e seguitissima relazione sugli scenari italiani, europei ed internazionali ha invitato a “dimenticare l’acronimo BRIC: il rallentamento della Russia, ma soprattutto quello del Brasile, richiederà del tempo per essere recuperato”.
Per approfondire:
 

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