di: Redazione | 10 Febbraio 2023
Il Centro africano per il controllo delle malattie infettive (Africa Cdc), l’Istituto Pasteur di Dakar (Ipd) e il Consiglio medico e di ricerca sudafricano (Samrc) hanno avviato il primo seminario sullo sviluppo della forza lavoro di bioproduzione in Africa, a cui partecipano oltre 30 organizzazioni partner, per comprendere il panorama della formazione sulla bioproduzione, le lacune e le opportunità per costruire una forza lavoro talentuosa e qualificata nel continente per creare una maggiore resilienza della fornitura di vaccini per l’Africa.
L’Africa Cdc ha fissato l’ambizioso obiettivo di produrre il 60% delle dosi di vaccino necessarie nel continente entro il 2040. Tuttavia, l’Africa attualmente produce solo lo 0,1% circa della fornitura globale di vaccini: per raggiungere questa ambizione che vuole creare una maggiore resilienza medica grazie all’offerta di vaccini dall’Africa e per l’Africa, è necessario effettuare investimenti significativi per sviluppare una forza lavoro qualificata da impiegare nell’industria di ricerca, sviluppo e produzione. Stime recenti dell’Africa Cdc rivelano che entro il 2030 in Africa dovranno essere creati tra 6.000 e 7.000 posti di lavoro qualificati nella sola industria di produzione di vaccini.
In questo contesto, Africa Cdc, Ipd e Samrc stanno unendo le forze per comprendere appieno le esigenze e le ambizioni di sviluppo delle capacità in Africa, per ottenere un quadro completo delle iniziative di formazione disponibili a livello locale, regionale e globale e identificare lacune e opportunità.
“Oggi, più del 60% della popolazione africana ha meno di 25 anni e si prevede che i giovani africani costituiranno il 42% della gioventù globale entro il 2030” ha dichiarato in un comunicato stampa ufficiale Amadou Alpha Sall, Ceo dell’Istituto Pasteur di Dakar: “Questi giovani uomini e donne sono risorse molto preziose per il continente e abbiamo una grande opportunità per sviluppare questo capitale umano oggi per costruire una nuova industria di successo”. [Da Redazione InfoAfrica]
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