di: Gianfranco Belgrano | 9 Gennaio 2017
Si fosse chiamata ‘Africa e crisi’, ‘Africa e fame’ o anche ‘Africa e disastri naturali’, nessuno si sarebbe girato per
la curiosità. Perché accostare l’Africa a un qualunque termine di paragone negativo è prassi consolidata e antica.
Invece, questa rivista fu deciso si chia- masse ‘Africa e Affari’, proprio per far girare le teste, per accendere quantomeno una scintilla di curiosità.
‘Africa e Affari’ con questo numero entra nel suo quinto anno di attività e continua a far girare la testa a chi magari è rimasto fermo a un’idea del continente che è quella, limitata ancorché vera, di un’Africa di dolori e basta. Noi che di Africa ci occupiamo da 20 anni, sosteniamo essenzialmente due cose: l’Africa non è l’eldorado decantato da alcuni, resta un continente complesso, ma è anche un continente che sta facendo grandi passi avanti e che ha enormi potenzialità per chi ci vive e per chi ci crede. Il racconto dell’Africa che arriva a noi, è un racconto che non tiene in considerazione le tante Afriche e che appiattisce un continente di 54 Paesi a una non meglio precisata entità geografica, dove tutto è uguale e immutabile. Per sfatare miti e fornire ad aziende, istituzioni,ong e soggetti interessati informazioni concrete sul continente africano – scevre anche, per quanto possibile, dei
filtri applicati da fonti di stampa internazionali francofone e anglofone – cinque anni fa Internationalia, la casa editrice a cui fa capo l’agenzia stampa InfoAfrica, ha deciso di dar vita a questo mensile. L’obiettivo era quello di raccontare l’Africa che tra difficoltà
e grande slancio sta cambiando e sta rispondendo alle tante sfide (demografiche, politiche, economiche) da vincere per uno sviluppo sostenibile e condiviso. Questo è l’obiettivo che ‘Africa e Affari’ sta perseguendo e che proverà di mese in mese a sviluppare con il sostegno dei lettori e degli inserzionisti. Buon 2017.