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Costa d’Avorio: la filiera cacao è la prima causa di deforestazione

di: Redazione | 18 Aprile 2023

Il settore del cacao ivoriano rappresenta il principale attore nella deforestazione nel Paese e deve ancora far fronte a una “palese mancanza di tracciabilità e trasparenza”. Lo rivela un rapporto pubblicato da un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, sulla rivista scientifica Environmental research letters.

Il rapporto indica che la produzione di cacao è una delle principali fonti di deforestazione in Costa d’Avorio: tra il 2000 e il 2019, circa 2,4 milioni di ettari di foresta sono stati sostituiti da piantagioni di cacao, un’area grande quasi quanto il Ruanda. Ciò rappresenta il 45% della deforestazione totale e del degrado forestale del Paese. Inoltre, il 25% dell’area utilizzata per la produzione di cacao nel 2019 era situata in aree “protette” e riserve forestali, come elencato dalla legislazione ambientale locale, raramente applicata a causa della debole governance.

Il rapporto, che si basa in particolare sui dati di Trase, piattaforma che mappa le filiere delle materie prime agricole legate alla deforestazione, rivela che meno del 45% delle esportazioni di cacao ivoriano è riconducibile alle cooperative di produttori. L’origine di oltre il restante 55% è sconosciuta: i commercianti infatti si riforniscono indirettamente da intermediari o non rivelano informazioni sui loro fornitori. I ricercatori hanno anche esaminato la fornitura di cacao di otto importanti commercianti, rappresentanti il 60% delle esportazioni ivoriane nel 2019, vale a dire Cargill, Barry Callebaut, Olam, Touton, Sucden, S3C, Ecom e Africa Sourcing e hanno scoperto che la quota di fornitura indiretta di questi commercianti, la cui fonte è naturalmente impossibile da identificare, varia tra il 25% (Ecom) e oltre il 70% (Sucden), il che pone “seri problemi di tracciabilità”. Un terzo del cacao è stato esportato da grandi commercianti, tra cui S3C e Africa Sourcing, nonché da molte aziende più piccole che non rivelano informazioni sui propri fornitori.

Il rapporto sottolinea che la tracciabilità delle esportazioni di cacao alle aziende agricole è ancora troppo debole: i sette commercianti membri della Cocoa and Forests Initiative (Cfi), partnership tra 35 aziende della filiera del cacao e i governi di Costa d’Avorio e Ghana e che punta a raggiungere una tracciabilità del 100% della filiera, hanno mappato Il 69% dei volumi delle loro forniture dirette dalle cooperative nel 2019. Quando si aggiungono le forniture indirette, i commercianti membri di Cfi hanno mappato solo il 40% circa di tutte le piantagioni ivoriane che le riforniscono, ovvero meno del 5% delle esportazioni di cacao del Paese in 2019. [Da Redazione InfoAfrica]

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Leggi il nostro focus sulla filiera del cacao in Africa: https://www.africaeaffari.it/rivista/paradosso-cacao

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