di: Redazione | 28 Febbraio 2017
Il volume di produzione d’energia installata presso la Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) sul Nilo Azzurro sarà incrementato ulteriormente dai 6000 megawatt oggi previsti fino a 6450 MW grazie a un potenziamento nel progetto della infrastruttura idroelettrica.
A dirlo è stato Debretsion Gebremichael, membro del Comitato esecutivo del Consiglio per la mobilitazione pubblica per il progetto della GERD, l’autorità governativa incaricata di supervisionare i fondi destinati alla realizzazione di quello che sarà il più grande impianto idroelettrico in tutto il continente. In base a quel che ha dichiarato Debretsion, sono già 14 le turbine installate – sulle 16 previste – lungo la diga realizzata dall’italiana Salini. “I miglioramenti nella capacità di generazione d’energia della diga non hanno niente a che fare con il flusso dell’acqua – ha aggiunto Debretsion – Non ci sarà alcun danno sui Paesi a valle dal fiume”. Lunga 1800 metri, alta 155 metri e dal volume complessivo di 74.000 milioni di metri cubi, la GERD è stata cominciata a costruire nel 2011 e rappresenta la principale opera infrastrutturale in corso in Etiopia per un costo complessivo stimato in circa 3,8 miliardi di euro. Obiettivo del governo di Addis Abeba, che sta dedicando gran parte delle proprie risorse in valuta estera alla realizzazione di questo e di altri progetti simili (tra cui la diga di Gibe IV da 2200 MW e la diga di Koysha per altri 2200 MW), è trasformare l’Etiopia nel polmone energetico dell’Africa, diventando in questo modo il principale esportatore di energia del Continente. [MV]
© Riproduzione riservata
Per approfondire: