di: Redazione | 25 Maggio 2016
Salini Impregilo, con la firma di un nuovo contratto di 2,5 miliardi di euro per la realizzazione della diga di Koysha, continua ad essere protagonista dello sviluppo socio-economico etiope. Si tratta di un impianto idroelettrico con una potenza installata di 2.200 MW. L’opera, commissionata dall’Ethiopian Electric Power (EEP), prevede la realizzazione di una diga in Calcestruzzo Rullato e Compattato (RCC) alta 170 metri, con un volume del serbatoio di 6000 milioni di metri cubi e un’energia annua prodotta di 6460 Gwh.
Questa nuova importante opera consentirà all’Etiopia, grazie anche all’impianto idroelettrico di GIBE III entrato in produzione nei mesi scorsi e che sarà inaugurato nelle prossime settimane e a quello del Grand Renaissance Dam sul Nilo Azzurro (GERD), di imporsi come leader nella produzione di energia nel panorama africano.
Il Paese cresce da anni a ritmi sostenuti e si candida a diventare presto la locomotiva del Continente africano. I grandi progetti infrastrutturali avviati negli ultimi anni non si limitano a sostenere la crescita, ma danno il loro contributo anche per il raggiungimento di un altro obiettivo: trasformare l’Etiopia nel polmone energetico dell’Africa.
Ad oggi il Paese esporta energia in Kenya, Sudan e Gibuti, gli Stati geograficamente più vicini, ma le autorità non escludono che le potenzialità produttive degli impianti idroelettrici in costruzione permetteranno di raggiungere anche mercati più lontani, come l’Europa e il Medio Oriente. [Fonte: Salini Impregilo]
Questa nuova importante opera consentirà all’Etiopia, grazie anche all’impianto idroelettrico di GIBE III entrato in produzione nei mesi scorsi e che sarà inaugurato nelle prossime settimane e a quello del Grand Renaissance Dam sul Nilo Azzurro (GERD), di imporsi come leader nella produzione di energia nel panorama africano.
Il Paese cresce da anni a ritmi sostenuti e si candida a diventare presto la locomotiva del Continente africano. I grandi progetti infrastrutturali avviati negli ultimi anni non si limitano a sostenere la crescita, ma danno il loro contributo anche per il raggiungimento di un altro obiettivo: trasformare l’Etiopia nel polmone energetico dell’Africa.
Ad oggi il Paese esporta energia in Kenya, Sudan e Gibuti, gli Stati geograficamente più vicini, ma le autorità non escludono che le potenzialità produttive degli impianti idroelettrici in costruzione permetteranno di raggiungere anche mercati più lontani, come l’Europa e il Medio Oriente. [Fonte: Salini Impregilo]
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