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Fiera di Maputo, per l’Italia “segnale economico importante" e "riconoscimento politico”

di: Redazione | 9 Settembre 2014

La partecipazione italiana alla Fiera internazionale di Maputo (FACIM), svoltasi tra il 25 e il 31 agosto appena passati, non ha ottenuto soltanto il primo premio come miglior Paese espositore – che è stato consegnato personalmente dal presidente del Mozambico, Armando Guebuza, al vice-ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che era giunto a Maputo per guidare una delegazione di imprenditori – ma anche il riconoscimento come uno dei Paesi insieme a Portogallo e Sudafrica che storicamente hanno la presenza più assidua alla Fiera.

A ricordarlo è a InfoAfrica è stata la responsabile dell’Ufficio commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Maputo, Francesca Blasone, sottolineando come questo “è stato sicuramente un segnale importante a livello economico e commerciale, ma rappresenta senz’altro un riconoscimento anche a livello politico per la nostra continua presenza nel Paese”.

Secondo Francesca Blasone, il bilancio della partecipazione italiana a FACIM può dirsi più che positivo: “Quest’anno siamo riusciti a occupare un intero padiglione, le imprese e le istituzioni italiane partecipanti erano più di 90, alcune hanno già una presenza qui nel Paese e hanno rafforzato le loro operazioni, altre invece sono venute in Mozambico per la prima volta e hanno avuto in questo modo un primo approccio con questo mercato. Penso che sia stata un’occasione molto proficua per stabilire i primi contatti e valutare le opportunità offerte dal mercato mozambicano”.

L’ambasciata italiana a Maputo si è occupata in particolare di organizzare l’agenda della visita del vice-ministro Calenda, che a Maputo si è incontrato con il ministro dell’Industria e del Commercio Armando Inroga, con il titolare del dicastero delle Opere pubbliche Cadmiel Mutemba, con la responsabile del ministero delle Risorse minerarie Esperança Bias e con la vice-ministra dei Trasporti e delle Comunicazioni Manuela Rebelo.

A tutti gli incontri che ha avuto Calenda, hanno partecipato anche i membri della delegazione imprenditoriale che lo avevano seguito in questa visita, tra cui figuravano per esempio aziende quali quali Finmeccanica, Enel Green Power, GE Nuovo Pignone, Salini, Danieli, Renco, IVECO, T-consulting, ANAS, Italcementi, Italferr, ma anche associazioni di categoria come ANCE.

In particolare, prosegue la responsabile dell’Ufficio commerciale dell’Ambasciata, molto interessante è stato l’incontro con Esperança Bias, poiché a questo hanno partecipato anche i rappresentanti delle più importanti imprese mozambicane del settore estrattivo, tra i quali il presidente della compagnia petrolifera statale Empresa Nacional de Hidrocarbonetos (ENH), Nelson Ocuane.

Oltre agli incontri istituzionali tra Calenda e i rappresentanti dell’esecutivo mozambicano, l’Ambasciata ha poi curato anche l’organizzazione di alcuni incontri separati richiesti da alcune aziende con gli interlocutori locali, a seconda degli interessi specifici. Tra questi, per esempio, un incontro tra i principali dirigenti della compagnia elettrica nazionale Electricidade de Moçambique (EDM) e i rappresentanti di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e di Enel Green Power.

Alla missione imprenditoriale guidata da Calenda ha partecipato anche Confindustria Marmomacchine (l’associazione che rappresenta i costruttori di macchinari per la lavorazione delle pietre naturali), che ha avuto la possibilità di registrare importanti passi in avanti nella cooperazione con il ministero delle Risorse minerarie e con la società statale Empresa Moçambicana de Exploraçao Mineira (EMEM) per lo sfruttamento di cave di marmo nell’area di Montepuez, nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, presso quel che è considerato il principale bacino marmifero del Mozambico. Questo incontro è stato giudicato estremamente positivo e sono previste a breve ulteriori visite in Mozambico dei rappresentanti dell’associazione imprenditoriale italiana per definire l’accordo, nonché valutare lo stato dell’arte settoriale locale e gli ulteriori possibili ambiti di cooperazione.

Un discorso a parte, infine, meriterebbe il seminario organizzato dall’Ambasciata e dedicato al settore dei porti, a cui hanno partecipato tutte le imprese italiane del settore delle costruzioni ma anche per esempio Selex del gruppo Finmeccanica per quel che riguarda la fornitura di sistemi di comunicazione navali nonché per la gestione e il controllo del traffico portuale.

Il seminario è stato infatti la prima missione del gruppo di lavoro denominato “Italian Alliance for Ports”, un’iniziativa favorita dal ministero degli Esteri che ha da tempo avviato una ricognizione dei progetti internazionali di rilievo nel settore dei porti, con l’obiettivo di promuovervi una partecipazione dell’intera filiera italiana interessata (dalla progettazione, alla costruzione, al finanziamento, alla gestione ed alla fruizione di infrastrutture portuali). Tra le imprese italiane maggiormente interessate a queste iniziativa presenti al seminario di Maputo vi è il gruppo Trevi, una delle aziende leader nell’ingegneria del sottosuolo e nella progettazione e produzione di macchinari e attrezzature specialistiche del settore. Da parte mozambicana erano invece presenti tutti i concessionari dei principali porti nazionali, inclusi rappresentanti dell’azienda estrattiva brasiliana Vale che detiene la quota di maggioranza presso la società che gestisce le operazioni del costruendo porto in acque profonde di Nacala e che, una volta conclusi i lavori, diventerà il principale terminal per l’esportazioni di carbone del Mozambico con una capacità fino a 18 milioni di tonnellate all’anno.

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