di: Redazione | 14 Marzo 2016
ETIOPIA – (Da Addis Abeba) Le bandiere dell’Italia e dell’Etiopia sono posizionate lungo tutte le principali strade di Addis. Da Bole Road, fino a Meskel Square, e poi su verso Menelik road fino al cuore politico della capitale etiope, le bandiere sono il segno più evidente del benvenuto che l’Etiopia riserva al presidente della Repubblica Sergio Mattarella arrivato ieri sera alle 19 ad Addis.
E se le relazioni recenti tra Italia ed Etiopia sono sempre state buone, come sottolineano tutti i comunicati ufficiali diffusi in queste ore, il segnale più evidente che queste relazioni stiano
facendo un salto di qualità è la notizia che ieri campeggiava sui giornali etiopici a fianco a quella dell’arrivo del capo dello Stato italiano. Ovvero che sarà l’italiana SACE a garantire una parte cospicua del finanziamento necessario per realizzare un altro grande progetto energetico in cantiere da tempo: la diga di Gibe IV.
Una diga che, come le precedenti ‘Gibe’ e la Gerd sarà realizzata dall’italiana Salini-Impregilo, ma che questa volta vedrà il coinvolgimento anche dell’Italia nella parte di finanziamento. La Gerd, la Grande diga del rinascimento ormai in fase di ultimazione sul Nilo blu, infatti era stata completamente pagata dal governo e, in questo caso di può ben dire, dal popolo etiope, attraverso l’emissione di bond dedicati.
La visita del presidente e la notizia del coinvolgimento di Sace in un progetto annunciato la settimana scorsa (anche se fino a ieri avvolto nella riservatezza) dal primo ministro etiope Hailemariam Desalegn di fronte al parlamento, rafforzano ulteriormente il segno lasciato meno di due settimane fa dalla massiccia presenza di aziende italiane alla principale Fiera espositiva etiope.
Il padiglione Italia organizzato dall’ICE ha convogliato le attenzioni di piccoli e grandi gruppi industriali etiopi (inclusi alcuni dei principali del paese, tra cui quelli che fanno capo alla moglie dell’ex-primo ministro Meles Zenawi) che ancora cercano la competenza e la qualità di prodotti e macchine italiane.
In questo percorso di riavvicinamento rapido tra Etiopia ed Italia, la visita del presidente Mattarella – che è accompagnato dal vice-ministro degli Affari Esteri Mario Giro e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – ha il sapore del sigillo politico istituzionale di più alto livello. Il Presidente resterà in Etiopia fino al 17 marzo, quando partirà alla volta del Camerun.
La sua visita comincia questa mattina alle 10 al Palazzo Presidenziale, dove Mattarella sarà accolto dal Presidente della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia, Mulatu Teshome. Dopo gli inni e gli onori, i due capi di Stati intratterranno un colloquio allargato alle delegazioni ufficiali.
Alle 11.30, poi, Mattarella si recherà al Palazzo del Primo Ministro, Hailemariam Desalegn, per ulteriori colloqui e per una colazione. Nel pomeriggio, alle 16.15, il presidente della Repubblica italiana si recherà poi alla sede del Patriarcato della Chiesa Ortodossa etiopica, per incontrare il Patriarca, Sua Santità, Abune Matthias I.
Alle 17.15 il primo di una serie di appuntamenti che in tutti e tre i giorni della visita di Stato vedranno Mattarella incontrarsi con la comunità italiana di Addis, e per la precisione la visita all’Istituto Italiano di Cultura e l’inaugurazione dell’Auditorum G.Verdi. A chiudere la serata, alle 19.40, il pranzo di Stato al Palazzo Presidenziale.
E se le relazioni recenti tra Italia ed Etiopia sono sempre state buone, come sottolineano tutti i comunicati ufficiali diffusi in queste ore, il segnale più evidente che queste relazioni stiano
facendo un salto di qualità è la notizia che ieri campeggiava sui giornali etiopici a fianco a quella dell’arrivo del capo dello Stato italiano. Ovvero che sarà l’italiana SACE a garantire una parte cospicua del finanziamento necessario per realizzare un altro grande progetto energetico in cantiere da tempo: la diga di Gibe IV.
Una diga che, come le precedenti ‘Gibe’ e la Gerd sarà realizzata dall’italiana Salini-Impregilo, ma che questa volta vedrà il coinvolgimento anche dell’Italia nella parte di finanziamento. La Gerd, la Grande diga del rinascimento ormai in fase di ultimazione sul Nilo blu, infatti era stata completamente pagata dal governo e, in questo caso di può ben dire, dal popolo etiope, attraverso l’emissione di bond dedicati.
La visita del presidente e la notizia del coinvolgimento di Sace in un progetto annunciato la settimana scorsa (anche se fino a ieri avvolto nella riservatezza) dal primo ministro etiope Hailemariam Desalegn di fronte al parlamento, rafforzano ulteriormente il segno lasciato meno di due settimane fa dalla massiccia presenza di aziende italiane alla principale Fiera espositiva etiope.
Il padiglione Italia organizzato dall’ICE ha convogliato le attenzioni di piccoli e grandi gruppi industriali etiopi (inclusi alcuni dei principali del paese, tra cui quelli che fanno capo alla moglie dell’ex-primo ministro Meles Zenawi) che ancora cercano la competenza e la qualità di prodotti e macchine italiane.
In questo percorso di riavvicinamento rapido tra Etiopia ed Italia, la visita del presidente Mattarella – che è accompagnato dal vice-ministro degli Affari Esteri Mario Giro e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – ha il sapore del sigillo politico istituzionale di più alto livello. Il Presidente resterà in Etiopia fino al 17 marzo, quando partirà alla volta del Camerun.
La sua visita comincia questa mattina alle 10 al Palazzo Presidenziale, dove Mattarella sarà accolto dal Presidente della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia, Mulatu Teshome. Dopo gli inni e gli onori, i due capi di Stati intratterranno un colloquio allargato alle delegazioni ufficiali.
Alle 11.30, poi, Mattarella si recherà al Palazzo del Primo Ministro, Hailemariam Desalegn, per ulteriori colloqui e per una colazione. Nel pomeriggio, alle 16.15, il presidente della Repubblica italiana si recherà poi alla sede del Patriarcato della Chiesa Ortodossa etiopica, per incontrare il Patriarca, Sua Santità, Abune Matthias I.
Alle 17.15 il primo di una serie di appuntamenti che in tutti e tre i giorni della visita di Stato vedranno Mattarella incontrarsi con la comunità italiana di Addis, e per la precisione la visita all’Istituto Italiano di Cultura e l’inaugurazione dell’Auditorum G.Verdi. A chiudere la serata, alle 19.40, il pranzo di Stato al Palazzo Presidenziale.
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