di: Redazione | 22 Marzo 2021
La Commissione economica delle nazioni Unite per l’Africa (Uneca) punta a una ripresa verde nel continente dopo la fine della crisi causata dal covid-19. L’Uneca ha infatti invitato ieri i Paesi africani ad adottare misure politiche che incoraggino gli investimenti verdi volti ad aumentare la produttività per facilitare una ripresa duratura dalla crisi causata dal covid-19 e raggiungere un’industrializzazione sostenibile.
Lo si apprende da un comunicato che riporta le parole pronunciate da Hopestone Kayiska Chavula, responsabile in carica della sezione di analisi macroeconomica di Eca, all’inizio del 39° Comitato di esperti Uneca e della conferenza dei ministri africani delle Finanze della Pianificazione e dello Sviluppo Economico.
Secondo Chavula è necessario che i Paesi sostengano le piccole e medie imprese (Pmi) e rafforzino i sistemi di protezione sociale per rivitalizzare i mezzi di sussistenza. “Rafforzare i sistemi sanitari, anche attraverso l’istituzione di centri sanitari regionali all’avanguardia è fondamentale”, ha detto Chavula.
“C’è bisogno del sostegno della comunità internazionale per affrontare i vincoli di liquidità e promuovere la ripresa”, ha proseguito Chavula sottolineando che il covid-19 ha influenzato significativamente il progresso dello sviluppo sociale ed economico nel continente africano. “Gran parte dei progressi raggiunti negli ultimi anni nell’istruzione, nella salute e nell’eliminazione della povertà sono stati fermati o invertiti dalla pandemia”, ha affermato per poi aggiungere che l’Uneca stima che tra 49-161 milioni di persone cadranno in povertà profonda a causa della crisi.
Si stima che il Pil dell’Africa si sia contratto nel 2020, nonostante una ripresa nel terzo e quarto trimestre del 2020, con una prospettiva positiva per il 2021, riferisce la nota nella quale si legge che i deficit fiscali sono aumentati a causa dell’aumento della spesa pubblica per fermare la diffusione della pandemia, con molti altri Paesi africani a rischio di difficoltà di debito come risultato. Le politiche monetarie accomodanti sono state mantenute per attutire gli effetti negativi della pandemia sull’attività economica, nonostante la pressione inflazionistica in alcuni Paesi, ha detto ancora Chavula aggiungendo che il commercio africano è diminuito “ma ci si aspetta che aumenti con l’implementazione dell’Area Continentale Africana di Libero Scambio (Afcfta)”.
“L’accesso ai finanziamenti agevolati sarà vitale per riprendere lo slancio verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2063”, ha evidenziato il rappresentante dell’Uneca. Per quanto riguarda i rischi e le incertezze, lo stesso ha sostenuto che la seconda ondata di infezioni, le misure fiscali espansive e l’aumento dei livelli di debito pongono rischi al ribasso per la crescita di molti Paesi africani. L’instabilità post-elettorale e i disordini sociali, che possono in parte essere emersi dalle difficoltà economiche legate alla pandemia e dalla stanchezza da blocco, hanno indotto incertezze in alcune nazioni. Inoltre secondo Chavula, anche il cambiamento climatico potrebbe minare la crescita economica.
D’altra parte, però, come ha infine sottolineato, la pandemia ha creato un’opportunità per una crescita verde resiliente al clima come occasione per guidare la ripresa. [Redazione InfoAfrica] © Tutti i diritti riservati