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Sahel: Guterres a Niamey, l’insicurezza nella regione è una “minaccia globale”

di: Redazione | 4 Maggio 2022

Giunto nella capitale del Niger per una visita ufficiale, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato la comunità internazionale a “investire pienamente” per aiutare il Niger a combattere gli insorti jihadisti che minacciano il governo di Niamey e dei Paesi vicini. “Mentre gli attacchi terroristici continuano ad aumentare nel Sahel e si diffondono negli stati del Golfo di Guinea, la comunità internazionale deve capire che non è più solo una questione regionale africana, ma è davvero una minaccia globale”, ha affermato il capo delle Nazioni Unite.

Guterres si è espresso in una conferenza stampa congiunta con il presidente nigerino Mohamed Bazoum, a seguito di un colloquio tra i due. Ha riconosciuto che il G5-Sahel, che riunisce Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad, “è stato indebolito dai colpi di Stato avvenuti in alcuni dei suoi vicini”, riferendosi al Mali e al Burkina Faso. “La pace, la stabilità del Niger, di tutto il Sahel, rappresentano una priorità assoluta per le Nazioni Unite”, ha insistito. Diversi paesi occidentali sostengono il Niger nella sua lotta contro i gruppi legati ad Al-Qaeda e allo Stato islamico, in particolare Francia e Stati Uniti, che hanno basi militari a Niamey e nella regione di Agadez nel nord, ricorda l’Afp.

Il presidente Mohamed Bazoum si è detto “molto felice” di accogliere il Segretario generale delle Nazioni Unite che, nonostante le sue numerose “accuse particolarmente pressanti, ha tenuto duro, qualunque cosa accada, per compiere questa visita in Niger, per venire a trovarci, ciò che porta testimone del particolare interesse che attribuisce al Sahel e alle sfide che deve affrontare”. Il presidente Bazoum ha invitato Guterres a farsi portavoce di un appello alla solidarietà per i Paesi del Sahel sulla questione del deficit alimentare. Ha poi sottolineato che nell’ambito dell’Ecowas, il Niger si impegna a combattere i colpi di stato militari, a lottare affinché i regimi di transizione siano il più brevi possibile, in modo che questi Paesi si trovino in una situazione normale che consenta loro di beneficiare di il supporto essenziale della comunità internazionale”. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata

Leggi il nostro focus sulla situazione nel Sahel: https://www.africaeaffari.it/rivista/nelle-sabbie-mobili-del-sahel

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