di: Redazione | 28 Luglio 2017
L’Italian Exhibition Group è tra le aziende che hanno partecipato alla delegazione coordinata dall’Agenzia ICE e composta da quindici aziende italiane in occasione della 41° edizione della fiera internazionale di Dar es Salaam ‘Saba Saba’, svoltasi tra il 28 giugno e l’8 luglio scorsi in Tanzania.
Nata a novembre scorso dall’integrazione di Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, due realtà di eccellenza nel panorama fieristico italiano che in oltre 60 anni di attività hanno saputo rendere le proprie manifestazioni punto di riferimento per importanti comparti produttivi, Italian Exhibition Group intende promuovere ulteriormente queste esperienze anche a favore dell’internazionalizzazione delle aziende italiane.
InfoAfrica ha intervistato il suo direttore Paolo Audino, pochi giorni prima dell’inizio della manifestazione fieristica in Tanzania.
Dottor Audino, perché in Tanzania?
Noi da anni organizziamo ECOMONDO, la fiera leader dell’economia verde e circolare nell’area euro-mediterranea, e siamo molto interessati all’Africa equatoriale. Partecipiamo a molte fiere e contiamo di portare nel prossimo futuro in Tanzania delegazioni di soggetti interessati allo sviluppo ambientale in quel territorio.
Operate anche in altri paesi africani?
Operiamo in quasi tutta l’Africa, soprattutto nel Nord Africa e in Africa Australe ma siamo interessati anche a quella equatoriale.
Avete avuto altre esperienze di fiere con l’Agenzia ICE?
Sì, partecipiamo a molte fiere organizzate da loro, tutte sarebbe impossibile! Devo dire che le aspettative sono sempre ben soddisfatte dalla loro organizzazione, grazie anche alla loro mediazione nello sviluppo degli aspetti internazionali.
Quale sono le vostre aspettative da questa fiera?
Comprendere meglio le esigenze di un’area molto vasta e fare un po’ di business intelligence per soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti.
Per quale motivo la vostra azienda ha deciso di internazionalizzare?
Una necessità perché il mercato italiano, e quello europeo in generale, è troppo stretto per gli operatori del nostro settore. Esportare il prodotto è il futuro: investire all’estero è l’unica opportunità di sviluppo possibile. Operiamo in America, in Asia, in Oriente così come in Africa. Il nostro vero impegno consiste nell’individuare e capire le reali dimensioni di questi mercati, che sono molto spesso frammentati, in cui quasi sempre il peso delle scelte governative incide sui nostri investimenti. L’Africa è un continente che si conosce poco ed in questo abbiamo bisogno di supporto, di contatti, di strumenti.
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