di: Redazione | 2 Maggio 2017
Sono 50 le aziende tanzaniane che giovedì 4 maggio prossimo saranno a Roma per prendere parte alla Country Presentation Tanzania organizzata dall’Agenzia ICE con il sostegno del Ministero degli Esteri, dell’Ambasciata italiana a Dar es Salaam e del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’incontro dedicato alla Tanzania intende presentare alle aziende italiane uno dei paesi più vibranti dell’intero continente africano e della regione dell’East Africa, con una crescita costante intorno al 7% del PIL e ambiziosi piani di espansione economica e sociale in vari settori.
Il Focus della giornata sarà dedicato alle Infrastrutture e Costruzioni, all’Energia e Ambiente, Sanitario e Medicale, Logistica e Servizi Portuali.
I lavori si svolgeranno a Roma presso la Sede Centrale dell’Agenzia ICE, con inizio alle ore 9.30 e registrazione dei partecipanti a partire dalle ore 9:00.
“Quello di giovedì sarà solo il girone di andata di una partita che mira a far conoscere la Tanzania in Italia e l’Italia in Tanzania. La delegazione politica ed imprenditoriale tanzana che sarà a Roma nei prossimi giorni, infatti, rappresenta il primo tempo di un movimento che a Luglio porterà molte aziende italiane in Tanzania in occasione della Fiera internazionale di Dar es Salaam, ‘Saba Saba’” spiega ad InfoAfrica Roberto Mengoni, Ambasciatore d’Italia in Tanzania.
A guidare la delegazione imprenditoriale tanzaniana, un’importante rappresentanza politica del governo di Dar es Salaam diretta dall’influente vice ministro degli Esteri Susan Alphonce Kolimba.
L’interscambio commerciale tra Italia e Tanzania si concentra storicamente sulle esportazioni di macchinari, motori e prodotti in metallo dall’Italia e sull’importazione di materie prime, prodotti agricoli e ittici dalla Tanzania.
I dati del 2015 indicano una netta ripresa dell’interscambio tra i due paesi: le esportazioni italiane sono ammontate a 91,4 milioni di Euro, le importazioni a 39,2 milioni di euro.
Rispetto ai dati relativi all’anno precedente si registra un incremento dell’interscambio pari al 35%.
“Si percepisce l‘auspicio di una maggiore presenza italiana che nei decenni passati è stata assai rilevante” scrivono in una nota gli organizzatori.
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