di: Redazione | 17 Giugno 2016
Simest, società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane del gruppo CDP, interviene in Uganda supportando con le proprie risorse lo sviluppo estero della Pac Spa con sede a Bolzano e Brescia, attiva da 40 anni nel settore dell’energia e delle costruzioni.
A darne notizia è l’agenzia AGI, citando una nota di Simest. Simest, spiega la nota, entrerà nel capitale di una società di diritto ugandese promossa da Pac Spa, che sarà impegnata con l’African Renewable Energy Fund nella realizzazione di un impianto idroelettrico di potenza pari a 41 MW nel Nord dell’Uganda (Achwa River Hydroelectric generation plant). L’impegno di Simest sara’ fino a 4,25 milioni di euro (40% del capitale).
La realizzazione dell’impianto rappresenta la prima fase di un programma che prevede successivamente la realizzazione di una seconda centrale ugandese che porterà la potenza complessiva a 83 MW e che – oltre a Simest – vedrà impegnate in futuro altre istituzioni finanziarie europee.
Grazie all’intervento di Simest, Pac – azienda di medie dimensioni – acquisisce una commessa per le opere civili necessarie a realizzare il progetto pari a circa 58 milioni di dollari, che sarà sviluppata con attività di engineering italiana e con diversi addetti e macchinari provenienti dall’Italia.
L’impianto – che sarà realizzato impiegando la forza lavoro locale, sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio – sorgerà a circa 50 km dal Sud Sudan, in una regione dell’Uganda caratterizzata da elevati tassi di poverta’ e sottosviluppo e garantirà, nel lungo termine, disponibilità di energia ad un prezzo molto contenuto, creando un contesto attrattivo per lo sviluppo di attività nell’area.
E’previsto il collegamento dell’impianto alla rete nazionale e diventerà la prima parte di una dorsale transfrontaliera dedicata all’integrazione della distribuzione energetica con i Paesi vicini.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, saranno costruiti o migliorati 40 km di strade che rimarranno a disposizione per uso pubblico, influendo positivamente sulla viabilità locale.
Inoltre, la stessa Pac Spa – che nell’operazione è stata assistita in qualità di advisor da Va Tech Finance – sponsorizzerà alcuni progetti a beneficio della comunità locale, come la realizzazione di pozzi artesiani. Infine, trattandosi di produzione di energia da fonte rinnovabile, l’impianto – oltre a non produrre inquinamento localizzato – consentirà di ridurre l’impatto del sistema elettrico ugandese sul clima. Il risparmio, in termini di riduzione delle emissioni, è stato stimato in oltre 110.000 ton CO2/anno.
A darne notizia è l’agenzia AGI, citando una nota di Simest. Simest, spiega la nota, entrerà nel capitale di una società di diritto ugandese promossa da Pac Spa, che sarà impegnata con l’African Renewable Energy Fund nella realizzazione di un impianto idroelettrico di potenza pari a 41 MW nel Nord dell’Uganda (Achwa River Hydroelectric generation plant). L’impegno di Simest sara’ fino a 4,25 milioni di euro (40% del capitale).
La realizzazione dell’impianto rappresenta la prima fase di un programma che prevede successivamente la realizzazione di una seconda centrale ugandese che porterà la potenza complessiva a 83 MW e che – oltre a Simest – vedrà impegnate in futuro altre istituzioni finanziarie europee.
Grazie all’intervento di Simest, Pac – azienda di medie dimensioni – acquisisce una commessa per le opere civili necessarie a realizzare il progetto pari a circa 58 milioni di dollari, che sarà sviluppata con attività di engineering italiana e con diversi addetti e macchinari provenienti dall’Italia.
L’impianto – che sarà realizzato impiegando la forza lavoro locale, sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio – sorgerà a circa 50 km dal Sud Sudan, in una regione dell’Uganda caratterizzata da elevati tassi di poverta’ e sottosviluppo e garantirà, nel lungo termine, disponibilità di energia ad un prezzo molto contenuto, creando un contesto attrattivo per lo sviluppo di attività nell’area.
E’previsto il collegamento dell’impianto alla rete nazionale e diventerà la prima parte di una dorsale transfrontaliera dedicata all’integrazione della distribuzione energetica con i Paesi vicini.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, saranno costruiti o migliorati 40 km di strade che rimarranno a disposizione per uso pubblico, influendo positivamente sulla viabilità locale.
Inoltre, la stessa Pac Spa – che nell’operazione è stata assistita in qualità di advisor da Va Tech Finance – sponsorizzerà alcuni progetti a beneficio della comunità locale, come la realizzazione di pozzi artesiani. Infine, trattandosi di produzione di energia da fonte rinnovabile, l’impianto – oltre a non produrre inquinamento localizzato – consentirà di ridurre l’impatto del sistema elettrico ugandese sul clima. Il risparmio, in termini di riduzione delle emissioni, è stato stimato in oltre 110.000 ton CO2/anno.
© Riproduzione riservata/Foto: www.agi.it
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