di: Massimo Zaurrini | 9 Gennaio 2017
Il 2016 è stato un anno importante, un anno che segna la conferma definitiva di una nuova attenzione verso l’Africa da parte dell’Italia. Le visite del presidente del Consiglio, di vari ministri, viceministri e sottosegretari. La visita del presidente della Repubblica in Etiopia e Camerun. L’organizzazione alla Farnesina della prima Conferenza ministeriale Italia-Africa. Al nuovo corso della politica italiana verso l’Africa è dedicato un articolo a pagina 22, che dimostra come l’interesse per l’Africa sembri ormai a ‘prova di ministro’, visto il rapido alternarsi di nomi alla carica di ministro degli Esteri degli ultimi anni. Ma in queste poche righe vorrei condividere una ‘sensazione’ che in qualche modo conferma come in Italia sia appena iniziata una nuova fase di approccio all’Africa. ‘Africa e Affari’ è una piazza dove si affacciano molti soggetti (privati e istituzionali) interessati all’Africa.
Ecco, nell’ultimo anno abbiamo notato che in questa piazza hanno cominciato ad affacciarsi con maggior frequenza soggetti nuovi. Dagli studi legali, che seguono gli interessi dei loro clienti, agli enti fieristici, dalle associazioni di categoria ai sindacati, dalle università alle camere di commercio, a gruppi dedicati alla logistica.
Una menzione particolare la meritano poi quei funzionari di ministeri che abbiamo cominciato a conoscere e che hanno iniziato ad affacciarsi ai vari incontri dedicati all’Africa. Meritano una menzione perché non rappresentano i ministeri che canonicamente hanno una proiezione verso l’estero (Farnesina e Sviluppo economico), ma sono Sanità, Infrastrutture, Interni,
Agricoltura, Ambiente. Ecco, ci piace leggere ciò come una conferma che l’Africa sta penetrando in profondità nelle istituzioni italiche.