di: Redazione | 14 Giugno 2016
E’ stato firmato nei giorni scorsi a Gaborone, in Botswana, presso la sede della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC) il testo definitivo dell’Accordo di partenariato economico (Economic Partnership Agreement, APE/EPA) tra sei Paesi membri dell’organizzazione regionale e l’Unione Europea.
A segnalarlo è stata tramite una nota l’Agenzia ICE, sottolineando come l’accordo commerciale sia destinato a dare forte impulso agli scambi commerciali bilaterali.
A firmare l’intesa sono stati il Mozambico più i cinque membri dell’Unione doganale dell’Africa australe (SACU), cioè Sudafrica, Namibia, Botswana, Lesotho e Swaziland.
L’EPA concede un’esenzione totale ai prodotti importati nella UE dai Paesi firmatari, con l’unica limitata eccezione del Sudafrica, dal quale viene liberalizzato il 98,7% delle importazioni.
Tale liberalizzazione è asimmetrica, in quanto i paesi africani non sono tenuti alle stesse concessioni accordate dalla UE, ma possono mantenere in vigore tariffe protettive per prodotti sensibili alla concorrenza internazionale. In questo modo soltanto l’86% dei prodotti di provenienza UE potrà entrare liberamente nell’area SACU, e per il Mozambico la quota scenderà al 74%.
L’accordo contiene anche clausole di salvaguardia tali da consentire ai paesi africani di alzare i dazi su quelle importazioni dall’UE che aumentino in misura tale da mettere a rischio la sopravvivenza dell’industria locale.
Inoltre, nuove regole sull’origine delle merci permetteranno di beneficiare del regime di libero scambio anche a prodotti che incorporano semilavorati provenienti da più paesi terzi, favorendo ad esempio l’industria tessile sudafricana e del Lesotho, che utilizza tessuti d’importazione.
Parallelamente, l’EPA prevede una riduzione dei dazi sui beni intermedi e capitali di provenienza UE, come fertilizzanti, macchinario industriale e componenti, necessari alle controparti africane per diversificare le proprie economie e dipendere sempre meno dall’export di minerali e materie prime.
Infine, l’accesso preferenziale al mercato sudafricano per i prodotti UE sarà esteso a nuovi prodotti di origine agricola come frumento, orzo, alimentari a base di cereali, carni suine, burro e formaggi.
Merita inoltre di essere menzionato il riconoscimento accordato e la conseguente protezione prevista dall’EPA per ben 250 denominazioni d’origine europee e 100 sudafricane (tra cui figura per esempio il tè Rooibos). [MV]
A segnalarlo è stata tramite una nota l’Agenzia ICE, sottolineando come l’accordo commerciale sia destinato a dare forte impulso agli scambi commerciali bilaterali.
A firmare l’intesa sono stati il Mozambico più i cinque membri dell’Unione doganale dell’Africa australe (SACU), cioè Sudafrica, Namibia, Botswana, Lesotho e Swaziland.
L’EPA concede un’esenzione totale ai prodotti importati nella UE dai Paesi firmatari, con l’unica limitata eccezione del Sudafrica, dal quale viene liberalizzato il 98,7% delle importazioni.
Tale liberalizzazione è asimmetrica, in quanto i paesi africani non sono tenuti alle stesse concessioni accordate dalla UE, ma possono mantenere in vigore tariffe protettive per prodotti sensibili alla concorrenza internazionale. In questo modo soltanto l’86% dei prodotti di provenienza UE potrà entrare liberamente nell’area SACU, e per il Mozambico la quota scenderà al 74%.
L’accordo contiene anche clausole di salvaguardia tali da consentire ai paesi africani di alzare i dazi su quelle importazioni dall’UE che aumentino in misura tale da mettere a rischio la sopravvivenza dell’industria locale.
Inoltre, nuove regole sull’origine delle merci permetteranno di beneficiare del regime di libero scambio anche a prodotti che incorporano semilavorati provenienti da più paesi terzi, favorendo ad esempio l’industria tessile sudafricana e del Lesotho, che utilizza tessuti d’importazione.
Parallelamente, l’EPA prevede una riduzione dei dazi sui beni intermedi e capitali di provenienza UE, come fertilizzanti, macchinario industriale e componenti, necessari alle controparti africane per diversificare le proprie economie e dipendere sempre meno dall’export di minerali e materie prime.
Infine, l’accesso preferenziale al mercato sudafricano per i prodotti UE sarà esteso a nuovi prodotti di origine agricola come frumento, orzo, alimentari a base di cereali, carni suine, burro e formaggi.
Merita inoltre di essere menzionato il riconoscimento accordato e la conseguente protezione prevista dall’EPA per ben 250 denominazioni d’origine europee e 100 sudafricane (tra cui figura per esempio il tè Rooibos). [MV]
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