di: Redazione | 28 Maggio 2019
L’Angola spende una quota eccessiva di valuta pregiata internazionale per importare beni e prodotti alimentari.
A denunciarlo è Pedro Castro e Silva, presidente della Banca Nazionale d’Angola (BNA), precisando che nel primo trimestre del 2019 BNA ha messo a disposizione 583 milioni di dollari USA per importare cibo e 198,1 milioni di dollari USA per importare beni e servizi.
L’amministratore, citato dall’agenzia di stampa angolana Angop, ha affermato che tali importi spesi in soli tre mesi esercitano un peso significativo sulle riserve internazionali nette, in particolare in considerazione della tendenza al declino delle scorte che si prevede.
Pedro Castro e Silva, intervenendo ad una conferenza organizzata dalla banca centrale sul tema “La sostenibilità delle riserve internazionali”, ha affermato che l’uso di valuta estera potrebbe essere ridotto se il paese scommettesse sulla produzione interna e sulla diversificazione dell’economia.
Il peso dell’agricoltura nel prodotto interno lordo dell’Angola è del 6,2%, molto meno rispetto a quello di altri paesi africani, come il Sudafrica con il 16%, la Nigeria con il 21% e il Mozambico con il 22%.
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