di: Redazione | 1 Settembre 2021
Raggiungere un tasso di sopravvivenza delle piante dell’80 per cento da qui a cinque anni: è questo l’obiettivo dichiarato dell’agenzia senegalese per la Riforestazione e per la Grande Muraglia Verde. Lo ha detto il segretario generale dell’agenzia, colonnello Moussa Diouf, intervenendo a un incontro a Mbartoubab, nel comune di Sieul (Louga). Per raggiungere questo obiettivo, è stato messo in atto un “sistema di contratti di impianto per contrattare con i comuni”, ha affermato Diouf. Le comunità locali saranno responsabili della produzione delle piantine, del rimboschimento, dell’irrigazione e del monitoraggio per un anno, tempo necessario per ricostituire e sostituire le piante morte in vista della stagione successiva. “Le risorse dell’agenzia saranno messe a disposizione delle popolazioni e stiamo reclutando 7.000 giovani che saranno distribuiti in tutti i comuni del Senegal e in particolare, sulla rotta della Grande Muraglia Verde”, ha detto il colonnello. 500 giovani sono già stati assunti nel dipartimento di Louga, e saranno dislocati nei comuni per sensibilizzare sulla Grande Muraglia Verde, ma anche per occuparsi della sorveglianza, della manutenzione e della lotta agli incendi boschivi. Sieul è uno dei 16 comuni della parte senegalese della Grande Muraglia Verde, un progetto continentale comune a 11 paesi situati in un’area che va dal Senegal a Gibuti. Il suo obiettivo è fermare l’avanzata del deserto attraverso la creazione di una fascia di alberi, ma anche promuovere lo sviluppo locale. Il Senegal fa la sua parte a Sieul, su un terreno di 450 ettari. L’obiettivo è riforestare un milione 300.000 piante, di cui 45.000 a Mbartoubab. Per raggiungere Mbartoubab, dalla cittadina di Keur Momar Sarr, bisogna percorrere una pista resa estremamente fangosa a causa delle ultime piogge. Si arriva quindi a una vasta zona boschiva composta da centinaia di alberi. Sul posto sono già impegnati una cinquantina tra uomini e donne, adolescenti compresi. Sono divisi in diversi gruppi. Mentre alcuni scavano, altri, raggruppati attorno ad una botte, preparano un particolare terriccio che sarà riversato in buche destinate a ricevere le piante. Si tratta di una terra caratterizzata dalla presenza di polimeri che si gonfiano per effetto dell’acqua riuscendo ad assicurare più a lungo alla pianta il giusto grado di umidità, ha spiegato Alioune Guissé, professore ordinario di ecologia alla Cheikh Anta Diop University di Dakar. L’aridità è uno dei fattori critici per la realizzazione della Muraglia Verde. Un altro è la presenza del bestiame. All’inizio della settimana, una delegazione dell’agenzia senegalese per la Riforestazione e per la Grande Muraglia Verde ha visitato Golmy (Bakel), Ranénou (Matam), poi Mbartoubab. Nell’ambito della pianificazione annuale, è prevista la realizzazione di 6.200 ettari di piantumazione massiccia lungo il percorso del muro verde. Il sindaco di Sieul, Sidy Dior Ka, ha accolto con favore l’iniziativa che, secondo lui, rappresenta una “grande speranza per il Paese, perché può aiutare a fermare l’avanzata del deserto, sviluppare l’allevamento e contribuire allo sviluppo economico delle località”. [Da Redazione InfoAfrica] © Riproduzione riservata